Dopo una politica monetaria fortemente espansiva dei recenti anni e gli sforzi per contenere la pandemia e la guerra in Ucraina, arriva la resa dei conti: l’inflazione.
Era inevitabile che questo accadesse dato che gran parte degli stati del mondo sono chi più chi meno fortemente indebitati.
Sappiamo che l’inflazione fa male ai creditori ma fa bene ai debitori. La funzione principale delle banche centrali è quella di garantire un corretto equilibrio dei prezzi e dell’inflazione.
Tuttavia proprio le banche centrali stanno facendo tutto il possibile per far risalire l’inflazione, non lo possono dire pubblicamente, ma l’obiettivo è quello di diluire nel tempo il peso del debito di gran parte dei paesi mondiali.
In questo scenario come dovrebbe comportarsi un investitore? Con l'inflazione e tassi di interesse in aumento, dovresti rivedere le tue allocazioni di capitale in asset meno sensibili ai tassi di interesse ed evitare assolutamente di parcheggiare la tua liquidità sul conto corrente, facile preda dell’erosione inflazionistica.
Vediamo quindi dove è meglio investire i tuoi soldi e come ribilanciare il tuo portafoglio.
1. Titoli azionari
Tenere un paniere di azioni ampiamente diversificato a livello globale è una buona soluzione per allocare i propri investimenti quando i tassi di interesse salgono. Infatti, con l'aumento dell'inflazione, le aziende riescono a generare un incremento degli utili dovuti al fatto che i prezzi vengono scaricati immediatamente sui consumatori, mentre i salari hanno un ritardo temporale di adeguamento che procede con maggiore lentezza.
Questo scarto genera maggiori profitti che remunerano gli azionisti facendo lievitare il prezzo delle azioni.
Inoltre, potrebbe essere interessante una rotazione verso titoli a fattore ‘’value’’, che per composizione settoriale e minore sensibilità ai rialzi dei tassi possono aiutare a diminuire ulteriormente l’impatto in un contesto inflattivo.
2. Obbligazioni High Yield
Le obbligazioni high yield – titoli corporate con un merito di credito inferiore a BBB – possono ricoprire un ruolo importante in molti portafogli. Offrono rendimenti maggiori delle altre forme di obbligazioni e hanno generalmente una duration più limitata.
Proprio perché hanno un rating inferiore alle obbligazioni investment grade, le obbligazioni high yield hanno una duration relativamente contenuta: di solito sono emesse con una scadenza di massimo dieci anni e sono rimborsabili anticipatamente dopo quattro o cinque anni. Una bassa duration contribuisce a ridurre la volatilità in caso di aumento dei tassi, il debito high yield dovrebbe sovraperformare gli altri strumenti del mercato obbligazionario, costituendo così un ottimo strumento per arginare il rischio inflazione.
3. Oro e Argento: buona idea
Se non vuoi correre rischi e vuoi possedere qualcosa che avrà sempre valore, punta direttamente su un bene rifugio come l’oro o l’argento. Durante i periodi di incertezza, come durante la pandemia, questi metalli preziosi hanno dimostrato ancora una volta il loro ruolo di ancora di salvezza per gli investitori.
Oro e argento resistono molto bene all’inflazione, mantenendo il loro valore. Ricorda che dai tempi dell’Antico Egitto ad oggi, soprattutto l’oro è sempre stato una grande riserva di valore.
4. Materie Prime
Le materie prime sono costituite da beni grezzi di base il cui rincaro del prezzo costituisce uno dei principali fattori di crescita dei prezzi al consumo e quindi dell’inflazione.
Il rincaro attuale è dovuto sia alla ripresa post-pandemia, sia alla guerra Russia Ucraina. Ma non sarà un fattore momentaneo in quanto inciderà molto in futuro un altro fattore che potrebbe portare a prezzi delle materie prime più elevati nel lungo termine ed è la spinta mondiale verso fonti energetiche sostenibili.
A prescindere dalla direzione che prenderanno i mercati, se osserviamo il grafico sotto riportato, l’impennata dei prezzi conferma, ancora una volta, che le materie prime rappresentano una copertura efficace contro l'inflazione.
5. REITs
Un REITs (Real Estate Investment Trust) è una società per azioni quotata in borsa che possiede fisicamente numerosi immobili ad uso commerciale o abitativo, con l’obiettivo di concederli in locazione e guadagnare grazie agli affitti.
In generale i REITs devono rispettare alcune disposizioni normative:
Ogni REITs deve essere gestito da uno o più fiduciari o amministratori.
I REITs sono obbligati a distribuire la maggior parte del loro reddito imponibile agli azionisti. Di solito, deve essere distribuito circa il 90% del reddito imponibile.
Almeno una certa percentuale del patrimonio deve essere investita in beni immobili. Tale percentuale ammonta di solito a circa il 75%.
Almeno una certa percentuale del suo reddito lordo deve provenire dalla locazione o dalla vendita di immobili o dagli interessi sui mutui. Tale percentuale ammonta di solito a circa il 75%.
La proprietà effettiva deve essere tenuta da almeno un numero minimo di 100 azionisti.
I REITs possono essere una copertura efficace durante i periodi di inflazione in quanto gli affitti in genere tendono ad aumentare e fornire un reddito extra per gli azionisti.
Qui di seguito il grafico che confronta MSCI REITs con lo S&P 500.
L’ingrediente magico che rende tutto possibile!!!
Viste le asset class che possono contribuire a costruire un portafoglio immunizzato dal rischio inflazione, manca solo un importante ingrediente per far si che tutto ciò si avveri: la Strategia.
La strategia di investimento è, infatti, proprio l’elemento magico che ti consente di ottenere dei risultati concreti in quanto ti permette di combinare gli asset prescelti in una miscela che ti genererà rendimento effettivo.
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