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Immagine del redattoreFrancesco Filacchioni

I 5 principali errori che gli investitori commettono in una fase di sell-off del mercato.


Quando inizia una discesa violenta dei mercati, molti investitori si fanno prendere dal cosiddetto Panic Selling: si vende quando la paura arriva a livelli incontrollabili o si fa trading frenetico con mercati ad alta volatilità.


In queste situazioni gli investitori tendono a commettere diversi errori che possono compromettere il loro patrimoni nel lungo termine. Saper individuare ed evitare i bias cognitivi che inducono a comportamenti scorretti, può aiutare l’investitore ad affrontare i mercati con maggiore razionalità.


Vediamo alcuni dei principali errori che si commettono e un suggerimento su cosa fare:


1. Le vendite da Panico. È certamente frustrante vedere il proprio portafoglio che hai meticolosamente costruito nel tempo colare improvvisamente a picco. Vorresti fermare questa emorragia, salvare ciò che puoi ed aspettare che le quotazioni si tranquillizzino. Ma le emozioni in quel momento ti evitano di ragionare e si liquida tutto. Quando liquidi troppo tardi, ironia della sorte, questa è la scelta più dannosa che potresti fare.

Vendere in un mercato in caduta ti assicura di bloccare le perdite e i dolori di pancia, ma resteresti con un capitale mutilato e rischieresti di perdere i successivi rialzi.


Cosa puoi fare allora? Se non sei riuscito a liquidare le tue posizione ai primi segnali di inversione del mercato, ti consiglio di restare investito se hai un portafoglio diversificato e ben studiato. Spesso è proprio nei momenti di Panic Selling che i mercati inverto e possono farti recuperare negli anni la perdita subita e portarti addirittura in guadagno.


2. Si liquida l’investimento e si resta in liquidità. Anche questo è un altro grave errore da Panic Selling. Restando in liquidità potresti perdere l’opportunità di rientrare sui mercati quando invertono la direzione. Quando hai subito una perdita non hai più coraggio di rientrare, e quando lo farai il mercato sarà già cresciuto. E la storia si ripete.


Cosa Fare? Se ormai hai liquidato e fatto la frittata, non lasciare almeno fermi i tuoi soldi sul conto corrente. Non lasciarli anche esposti agli effetti erosivi dell’inflazione. Prendi coraggio e falli lavorare. Puoi utilizzare delle piccole dosi di liquidità ed investirle a intervalli regolari (ad esempio mensilmente) ed utilizzare una strategia buy-and-hold. In questo caso riuscirai a mediare i prezzi di carico e poter recuperare quanto possibile nel momento in cui i mercati invertiranno direzione.


3. Si è troppo sicuri di sé stessi. Molti investitori sopravvalutano la loro capacità di giudicare quando un'azione sia conveniente rispetto al prezzo. Anche in questo caso è sempre la nostra mente che ci conduce all’errore. Quando una azienda è in crisi e le quotazioni iniziano a scendere, si tende a pensare che risaliranno ai normali livelli ai quali si faceva trading, quando invece, purtroppo, il valore del titolo ha ancora molto da perdere. Questo Bias chiamato ‘’ancoraggio'’ induce l’investitore iper-sicuro a correre il rischio di quello che in gergo si definisce: "cercare di afferrare un coltello che cade". Si rischia di farsi veramente del male.


Gli investitori troppo sicuri di sé tendono a pensare di sapere meglio di un professionista cosa sta succedendo sui mercati e pensano di conoscere tutte le mosse giuste per evitare perdite e fare guadagni. Questo Bias può portarti a fare scelte sbagliate, mandare il portafoglio allo sbando e registrare perdite molto rilevanti.


Cosa Fare? Se sei troppo sicuro di te, durante le fasi incerte di mercato e con alta volatilità, cerca l’umiltà. Non cercare di capire cosa fare tutto da solo. Trova un consulente finanziario indipendente che ti potrà aiutare ad analizzare il tuo portafoglio ed a capire come meglio procedere, in base al tuo orizzonte temporale e alla tua tolleranza al rischio.


4. Scavarsi la fossa per cercare di compensare le perdite o le scelte sbagliate.

La tendenza di molti investitori è quella di vendere prematuramente attività che hanno realizzato guadagni finanziari, mantenendo al contempo attività che stanno perdendo denaro. Si è spinti a vendere gli investimenti in gain al fine di garantire un profitto immediato, ma si è contrari a vendere gli investimenti in perdita nella speranza che si trasformino in guadagni.


Questo è un bias che viene chiamato in finanza comportamentale come "disposition effect". Gli investitori sono indotti a mantenere titoli in perdita per troppo tempo, credendo che con il tempo possano riprendersi, mentre sono indotti troppo presto a vendere titoli al rialzo per paura che invertano e portarsi a casa un guadagno finanziario.


Cosa Fare? Premesso che nel medio/lungo termine gli investimenti in guadagno venduti frettolosamente tendono a sovra-performare quelli in perdita che gli investitori continuano a mantenere in portafoglio. Dovresti quindi sforzarti a mantenere il più a lungo possibile gli investimenti in gain e liberarti il prima possibile di quelli loss.


Inoltre, vendere per primi i titoli perdenti consentirebbe, oltre a migliorare la performance complessiva del portafoglio, di sfruttare successivamente il credito fiscale riducendo l’imposta che dovrà essere versata al momento della vendita dei titoli vincenti.


5. Dimenticare di riequilibrare il portafoglio. Durante le fasi di ribasso dei mercati azionari, l'asset allocation di un portafoglio tende a cambiare la sua composizione in quando alcune asset diminuiscono di valore e altre aumentano. Spesso la paura per la discesa di alcuni asset fa trascurare all’investitore di eseguire un corretto ribilanciamento del portafoglio. La conseguenza è che si aumenta il tempo per consentire agli asset in perdita di recuperare il loro valore. Se un asset fa -50% per recuperare tutto deve fare +100%, e questo richiede più tempo di quello che si pensa pensare.


Cosa Fare? Se hai deciso un piano di riequilibrio del tuo portafoglio, attieniti ad esso. Gli studi hanno dimostrato che il ribilanciamento tende a migliorare i rendimenti aggiustati per il rischio nel tempo, purché non generi eccessivi costi fiscali e di transazione. Inoltre, il ribilanciamento ti permetterà di rendere più stabile il tuo portafoglio dalla volatilità dei mercati, permettendoti di ritornare più velocemente in equilibrio rispetto alla tua strategia iniziale.


Una azione da seguire è quella di acquistare asset che sono scesi molto velocemente e vendere asset che sono cresciuti per ribilanciare il portafoglio. Ciò tende a imporre una disciplina buy-low e sell-high sui tuoi investimenti che è sistematica, piuttosto che speculativa.


Se hai invece la possibilità di ribilanciare il portafoglio con nuova liquidità allora acquista gradualmente e a intervalli regolari di tempo gli asset che sono scesi maggiormente.


Le perdite di portafoglio causano forti dolori di pancia, ma se vuoi rimanere concentrato sui tuoi obiettivi, piuttosto che osservare l’estratto conto, cerca di seguire questi consigli, ti sentirai meglio e anche il tuo portafoglio starà meglio nel lungo periodo. Lavorare con un consulente finanziario indipendente può aiutarti a superare la volatilità e rispettare i tuoi piani di investimenti.


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