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Immagine del redattoreFrancesco Filacchioni

Smart Working: il lavoro non è dove andare, ma cosa fare.



L’emergenza COVID19 ha costretto tantissime aziende, esercizi commerciali e professionisti ad una chiusura forzata delle proprie attività ed a far restare a casa i propri dipendenti o collaboratori. Molte persone, in particolare appartenenti ai settori dei servizi, hanno potuto continuare il loro lavoro connessi da remoto. Questa esperienza sta facendo riflettere le aziende stesse ed i lavoratori sulla possibilità, per alcune attività, di estendere in futuro il concetto di Smart Working.


Ma cosa si intende per Smart Working? Lo Smart Working è noto come un nuovo modello di lavoro che utilizza le nuove tecnologie e lo sviluppo delle tecnologie esistenti per migliorare sia le prestazioni che la soddisfazione ottenute dal lavoro. Insomma, un modo di lavorare che consente un miglior bilanciamento tra qualità della vita e produttività individuale. Il termine ‘’Smart’’ sta proprio ad indicare un lavoro svolto in modo intelligente che può essere trasferito dall'ufficio a casa e portato anche in qualsiasi altro posto, da un parco o una caffetteria, alla sala d'attesa di un aeroporto.


Tuttavia, prima di considerare la possibilità di svolgere un lavoro in Smart Working è importante analizzare alcuni aspetti che questa ‘’Revolution’’ potrebbe comportare. L'impatto dei cambiamenti indotti dal lavoro in Smart Working influenzerà sicuramente il lavoratore, il datore di lavoro, i colleghi, la famiglia e gli amici. Quindi, quali sono i possibili aspetti negativi e positivi sui cui riflettere?


Vediamo prima i possibili svantaggi dello Smart Working


Smart Working significa spesso ‘’lavorare da casa’’

Per un dipendente lavorare da casa può sembrare l'ideale, ma può essere difficile mantenere una chiara delimitazione tra lavoro e casa. Potrebbe essere molto facile prolungare il lavoro oltre l'orario prestabilito. I colleghi potrebbero chiamare fuori orario ed improvvisamente, quella preziosa libertà iniziale potrebbe risultare piena di questioni di lavoro.


Procrastinare? Comunicare? Isolamento?

Lavorare da casa richiede un alto grado di auto-motivazione e auto-disciplina. È fin troppo facile procrastinare ed evitare di mettersi al lavoro per un attimo e, in men che non si dica, è passata mezza giornata.


Inoltre, potrebbe essere difficile mantenere una comunicazione attiva con i colleghi anche se l’uso della tecnologia, come agende condivise, documentazione in cloud, videoconferenze, permette di ridurre questo disagio. Tutti sappiamo però quanto sia facile perdere una connessione e farci sfasare inaspettatamente tutte le attività programmate. Sarà necessario pertanto essere molto organizzati per coordinare comunicazioni, collaborazioni, pianificazioni e consegne.


Quando si lavora da casa si può essere sulla scrivania già dalle prime ore del mattino, senza distrazioni ed ancora in pigiama, anche se c’è il rischio di perdere energia e creatività di lavorare con gli altri. E’ facile perdere il senso della squadra, facendo sentire la persona poco ispirata ed isolata.


Una diversa identità

Se ci mettiamo nei panni del proprio responsabile, il rapporto umano potrebbe essere sostituito dall'essere percepiti come numeri produttivi che ricevono input e forniscono output.


Possibili disguidi, per svariate ragioni, potrebbero rendere discontinuo il flusso di scambio e, in questo caso, ci si potrebbe ritrovare facilmente con il rubinetto chiuso in pochi istanti. Lo Smart Working deve essere gestito con cura, per evitare inefficienze e cali di qualità operativa e di comunicazione.


Vediamo ora i vantaggi di lavorare in Smart Working


Conquista della libertà

Il primo vantaggio che si avverte con lo Smart Working è la conquista di una maggiore libertà operativa. Si possono guadagnare spazi di tempo dove svolgere altre attività come ad esempio: riprendere i figli da scuola o assisterli a casa, oppure combinare alcuni impegni lavorativi insieme a quelli del partner.


Lo Smart Working può contribuire, in certi momenti, ad aumentare la produttività della persona consentendogli di dare il massimo quando si è al meglio delle condizioni. Se ci si alza presto la mattina, si può anche iniziare a lavorare prima per finire in anticipo e concedersi uno svago nel resto della giornata.


Riduzione dei tempi e dei costi

Lavorare da casa riduce sicuramente tempi e costi del pendolarismo e gli spostamenti ridotti potrebbero anche avere un effetto molto positivo sulla persona, riducendo lo stress, i ritardi e gli inconvenienti casuali. Questo comporterebbe un maggior senso di responsabilizzazione e di lealtà del lavoratore che potrebbe tradursi in un aumento della produttività nel suo complesso.


Anche l’Azienda avrebbe una sensibile riduzione dei costi e delle spese generali, poiché sono necessari meno spazio per uffici, attrezzature e costi di viaggio dei dipendenti. Il tutto a vantaggio della profittabilità del proprio business.


Cultura ed innovazione

L’aspetto chiave per attuare un modello efficace di Smart Working è quello di considerare un forte cambiamento culturale ad ogni livello del personale dell’azienda e organizzare specifici corsi di formazione per allenare le menti ad un modo innovativo di lavorare.


Secondo Emanuele Madini: «Lo Smart Working presuppone un profondo cambiamento organizzativo e culturale necessario per superare modelli di lavoro tradizionali. Restituire alle persone una maggiore flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari di lavoro e degli strumenti da utilizzare per svolgere le proprie attività lavorative, significa creare organizzazioni più flessibili, introdurre approcci di empowerment, delega e responsabilizzazione delle persone sui risultati, favorire la crescita dei talenti e l’innovazione diffusa».


Tiriamo qualche prima conclusione sul lavoro in Smart Working


Prima di considerare lo Smart Working come nuovo modello di lavoro, è davvero importante che le parti coinvolte abbiamo chiara la visione delle proprie strategie ed essere onesti con sé stessi nel riconoscere i propri limiti e potenzialità.


I lavoratori dovranno rispondere con sincerità ad alcune domande:

  • Quanto sono auto-motivato e disciplinato?

  • Questo modo di lavorare si adatta alla mia personalità dovendo passare molto tempo da solo?

  • Quale livello di supporto sarà necessario per organizzare il lavoro da casa?


L’Azienda dovrà interrogarsi su tre punti specifici:

  • Siamo dotati delle giuste tecnologie? Saremo sempre in grado di fornire un continuo supporto con i nostri sistemi ai nostri collaboratori?

  • Quanto il management è disposto ad affrontare un cambiamento così profondo nella sua organizzazione perdendo, magari parzialmente, un certo controllo sui propri collaboratori, a cui sono da sempre abituati?

  • In un mercato che cambia velocemente, se si continua ad operare con lo stesso modo organizzativo di sempre, senza apportare cambiamenti, quanto potrebbe essere il rischio di restare fuori mercato ed essere quindi destinati morire?

Se sei una azienda, un manager, un imprenditore, un libero professionista e sei arrivato a leggere fin qui, forse il tema ti sta a cuore e qualche idea ti starà già venendo in mente.


Sappi che dopo questa emergenza mondiale non tutto tornerà come prima.


Questo momento, seppur difficile per tanti, è il momento per decidere. Decidere di affrontare il cambiamento e prevedere una specifica formazione per i tuoi dipendenti, i tuoi collaboratori ad una nuova visione della realtà. Questo è un momento epico da non farsi sfuggire. Contattami, scrivimi un tuo parere, una tua idea. Potremo lavorarci insieme ed analizzare ogni singolo dettaglio di questo nuovo approccio al lavoro, prima di effettuare scelte che cambieranno radicalmente la Tua Attività.



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