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Come proteggere i propri risparmi dall’inflazione: l’effetto scarsità.


L’impennata dei prezzi non sembra destinata a fermarsi, alimentata dalla riapertura dell’economia globale dopo la crisi della pandemia, dell’attuale Guerra e dal massiccio intervento monetario e fiscale operato dai Governi.


Una situazione che sembra ormai destinata a perdurare nel tempo e, pertanto, le banche centrali non potranno evitare continui rialzi dei tassi.


L'inflazione è un nemico insidioso del tuo portafoglio. A titolo esemplificativo, con un tasso d’inflazione al 5% il potere di acquisto di un portafoglio iniziale di 100.000 euro potrebbe scendere, in dieci anni a 60.000 euro.


Senza entrare in considerazioni strettamente economiche, vorrei limitarmi a fare un’analisi quantitativa basate sui dati storici.


Se esaminiamo, nel grafico sottostante, il tasso di crescita dell'inflazione negli ultimi 100 anni notiamo che abbiamo avuto diverse fasi di alta inflazione, per periodi di tempo più o meno lunghi.



I primi due sono dovuti alle guerre, la Prima e la Seconda guerra mondiale, dove le tensioni allora in corso hanno avuto un impatto sull'inflazione molto importante, anche se per periodi relativamente brevi.


L'ultima crescita consistente dell'inflazione (prima negli USA, poi propagatasi in Europa) è avvenuta negli anni '70 ed '80, con la crisi petrolifera che ha portato ad una crescita dei prezzi per oltre 15 anni.


Sappiamo che l'inflazione porta vantaggi a chi è indebitato (a tasso fisso) e svantaggi a chi ha il denaro in conto o investito in maniera non ottimale.


Oggi, gran parte dei governi di tutto il mondo sono fortemente indebitati, e lo saranno sempre di più a causa degli effetti post pandemia e per la Guerra in Ucraina. E’ facile intuire che l’aumento dell’inflazione, in un’ottica di lungo periodo, sia tollerata dai Governi di mezzo mondo: l’inflazione, in questo caso, diventa una tassa indiretta che pagherà gran parte delle popolazione, la solita destinata a pagare il conto.


Focalizzandoci sulla sola inflazione negli anni '70 e '80 e sull’andamento del mercato azionario e obbligazionario, il grafico seguente mostra come gli investimenti bilanciati non hanno assolutamente protetto i portafogli degli investitori, come eravamo abituati a pensare, ma, al contrario, hanno fatto registrare grosse sorprese.


Nel periodo di alta crescita dell'inflazione, sia il mercato azionario che quello obbligazionario hanno perso entrambi oltre il 50%, seppur con tempi diversi.


La domanda da porsi è ovvia: quale sarebbe stato il risultato di un portafoglio bilanciato 50% in Azioni e 50% in obbligazioni?


In questi casi bisogna equilibrare il portafoglio con altri Assets di investimento che possano comportarsi diversamente e permettere di compensare, almeno in parte, le perdite momentanee derivanti dal rialzo dei tassi di interesse e dell'inflazione.


Il mercato azionario e quello immobiliare possono difendersi meglio dall'inflazione rispetto al settore obbligazionario.


Investire nel mercato azionario con logiche buy and hold, ovvero senza alcuna gestione attiva, può rivelarsi veramente difficile da sopportare e molto frustrante per le perdite di periodo.


Può la scarsità di un asset combattere efficacemente il rialzo dell'inflazione?


La risposta è sì. La scarsità di un bene per sua natura intrinseca tende a muoversi a prezzi crescenti.


Infatti, se analizziamo il grafico sottostante, notiamo che l’andamento del prezzo dell'oro negli anni 70 e 80, in coincidenza con la crescita dell’inflazione è cresciuto di oltre il 1.700%, oltre il 20% all'anno cumulato, mentre il mercato azionario e obbligazionario hanno dimostrato di saper perdere fino al 50% negli stessi anni.



Ma perché un Asset come l'oro, o come molte commodities, salgono di prezzo in periodi di crescita di inflazione?


Semplice, l'economista Adam Smith ha spiegato che la massa monetaria e i beni del mondo si equivalgono, se cresce la massa monetaria ma i beni rimangono gli stessi, ovviamente il valore della moneta diminuisce.


Di conseguenza se il dollaro perde valore rispetto ad un asset che rimane stabile, è chiaro che il prezzo di quell'asset cresce rispetto al dollaro. Inoltre, se consideriamo che il bene in questione sia anche scarso, il prezzo tenderà a crescere in maniera più che proporzionale.


Ed è esattamente quello che è successo all'oro negli anni Settanta, diventando di fatto un asset di investimento che protegge dall'inflazione per la sua caratteristica di scarsità.


Esiste un altro asset che, come l’oro, ha questa natura intrinseca di scarsità?

Si esiste ed è l’oro digitale come il Bitcoin.


Il Bitcoin è stato creato con un modello di scarsità che tende a crescere nel tempo, con un limite nella sua estrazione pari a 21 milioni di Bitcoin, con una deflazione programmata. Il Bitcoin sarà quindi l'erede naturale dell'oro e rappresenterà l'asset per eccellenza che proteggere un portafoglio di investimento dall'effetto negativo derivante dall'inflazione.


Il Bitcoin è stato creato con tutte le caratteristiche tipiche dell'oro, solo che è stato replicato in ambito digitale:

  • viene estratto da dei miners che devono fare un lavoro molto costoso senza avere la certezza di riuscire a vincere alcun Bitcoin e quindi ripagarsi delle spese intraprese;

  • il rapporto tra quanti Bitcoin vengono estratti e quanti ne sono in circolazione cala nel tempo, facendolo diventare il bene sempre più scarso;

  • il numero di nuovi possessori di Bitcoin aumenta ogni giorno e continuano ad aumentare anche nei periodi di calo prolungato dello stesso.

Immaginare quale sarà l'asset che proteggerà di più dal rialzo dell'inflazione tra l'oro e il Bitcoin è difficile, vista la differenza di volatilità storica dei due assets, ma lo scopo che mi sono proposto in questo articolo è di sensibilizzare i lettori a tenere conto dell'effetto inflazione per i prossimi anni e quale strategia adottare per difendersi il proprio portafoglio.


Il mio consiglio è quello di destinare piccole dosi di Crypto Asset nella propria asset allocation, in modo che possano non solo proteggere, ma anche far crescere il tuo portafoglio nel tempo.


Se vuoi approfondire questo argomento, o in generale la definizione della tua asset allocation scrivimi in DM o lasciami un commento. Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

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