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Immagine del redattoreFrancesco Filacchioni

ETF Smart beta: l'evoluzione della specie



Gli ETFs (Exchange Traded Funds) sono strumenti finanziari simili ai fondi comuni indicizzati e cercano di replicare le performance degli indici sui quali sono costruiti, come ad esempio il NASDAQ-100 Index, lo S&P 500 Index, il Dow Jones Index, ed altri esistenti sul mercato.


Quando si compra un ETF è come se si acquistassero direttamente dei titoli in modo da costituire un portafoglio che segue le variazioni dell’indice di riferimento.


La differenza principale tra gli ETFs ed i Fondi comuni indicizzati è che gli ETFs non cercano di ottenere una over performance rispetto al loro indice corrispondente come avviene per i Fondi, ma tendono semplicemente a replicare le prestazioni dell’indice stesso. In altre parole, non cercano di battere il mercato ma di essere il mercato.


Possiamo indentificare due fondamentali tipologie di ETFs, quelli sintetici e quelli fisici.


Gli ETFs Sintetici cercano di replicare un indice con l'utilizzo di strumenti derivati, introducendo allo stesso tempo il cosiddetto rischio di controparte, cioè il rischio di solvibilità di chi acquisisce contrattualmente l’obbligo di corrispondere un determinato rendimento prestabilito dell’indice di riferimento.


Gli ETFs Fisici tendono invece a replicare, mediante una gestione passiva, le performance dell’indice di riferimento attraverso l'acquisto diretto dei titoli sottostanti.


Entrambe le forme di ETFs hanno la caratteristica di ridurre notevolmente i costi di gestione rispetto ad un fondo comune, utilizzando metodologie di investimento estremamente diversificate, semplici e trasparenti.


Ma gli ETFs non si sono fermati qui. Da più di dieci anni si sono evolute delle particolari categorie di ETFs definite “Intelligenti”, strumenti finanziari che mirano ad ottenere delle over performance rispetto all’indice di riferimento, utilizzando degli specifici algoritmi di selezione dei titoli sottostanti, evitando così il ricorso alla semplice ponderazione sulla capitalizzazione di mercato tipica degli ETFs tradizionali.


C’è pero una certa confusione tra le diverse categorie di investitori su questa tipologia di prodotti “Intelligenti” e spesso vengono utilizzate impropriamente diverse terminologie per identificarli. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.


Si sente spesso parlare, continuando ad usare la terminologia inglese, di strategie di indicizzazione ’Smart Beta’’, oppure di ’Strategic Beta’’, ed infine di ’Alternative Indexing’’. Analizziamole singolarmente.


Quando parliamo di strategie o prodotti ‘’Smart Beta’’, anche se non c’è ancora una definizione univoca che contraddistingue questo temine, si indicano tutti quei prodotti che cercano di fornire una over performance rispetto all’indice di riferimento, superando la tradizionale composizione basata sulla capitalizzazione di mercato.


Sono prodotti che, anche se con differenze sensibili in base alla sofisticazione del loro funzionamento, si collocano come via di mezzo tra le gestioni puramente passive e quelle attive.


Nel cercare di superare la ponderazione basata sulla capitalizzazione di mercato (capital weighted), sono stati elaborati diversi meccanismi di costruzione degli indici, tutti facenti parte della famiglia ’Smart Beta’’. Vediamo le principali categorie:

  • Equal weighted: in questi indici tutti i titoli hanno lo stesso peso indipendentemente dalla loro capitalizzazione di mercato o dimensione economica. Tutte le società sono considerate sullo stesso piano e il contributo di ciascuna di esse, piccola o grande che sia, è paritetico. A causa delle oscillazioni dei prezzi dei titoli all'interno dell'indice, il portafoglio deve essere costantemente ribilanciato per mantenere uguali le posizioni su ogni titolo. Questo meccanismo di costruzione dell’indice riduce la volatilità, anche se i continui ribilanciamenti effettuati aumentano i costi di transazione.

  • Low Volatility: questi indici mirano ad ottimizzare il portafoglio in termini di volatilità e allo stesso tempo consentono un’ampia esposizione al mercato azionario. Si basano su dati storici relativi alla volatilità dei titoli e alla correlazione tra loro. Questa è una metodologia particolarmente indicata per chi vuole ridurre i picchi di mercato e perseguire una stabilità del portafoglio.

  • Fundamental weighted: in questi indici vengono utilizzati dei sottostanti che sono selezionati in base a delle specifiche misure finanziarie fondamentali indipendenti dal prezzo di borsa, come ad esempio i Ricavi, i Dividendi, il Book Value e il Cash Flow di una società. Questa strategia cerca di neutralizzare gli effetti che possono crearsi dal sovra-pesare titoli sopravvalutati e sotto-pesare titoli sottovalutati, riducendo gli effetti generati da bolle di mercato.

  • Dividend weighted: questi indici selezionano i titoli sottostanti esclusivamente in base alla politica di stacco dei dividendi. Vengono incluse solo società consolidate, stabili, con lunghi periodi di incremento di pagamento dei dividendi agli azionisti. Da notare che questi meccanismi, altamente sofisticati, escludono quelle aziende che fanno dei dividendi una loro politica, in quanto sono relativamente brevi le loro storie economiche sul mercato.

  • Momentum: sono indici che utilizzano un sottoinsieme di titoli che hanno mostrato un maggior rendimento in un predeterminato periodo di tempo ed ai quali viene assegnato un punteggio di forza, il “momentum”. Anche qui l’allocazione viene rivista regolarmente per includere i titoli che evidenziano una maggiore forza, escludendo quelli che mostrano un andamento laterale.


Quando si parla di prodotti ‘’Strategic Beta’’ ci riferiamo a strumenti gestiti più attivamente che cercano di realizzare delle performance nel medio e lungo periodo, mantenendo un'esposizione, per l’appunto “strategica”, ai titoli appartenenti a diversi segmenti di mercato. Ne sono un esempio gli ETFs strategici che investono nel segmento delle Small Cap oppure Large Cap di determinati paesi e con caratteristiche di investimento specifiche.


Questi ETFs utilizzano dei criteri di selezione dei titoli elaborata dall’emittente in modo da posizionarsi in maniera strategica su diversi mercati internazionali a bassa o alta capitalizzazione, su titoli che presentano determinate caratteristiche di investimento quantitative, come le società ad alta redditività e appartenenti a diversi settori economici, come le imprese che producono beni di consumo, imprese industriali e finanziarie.


Infine, le strategie ‘’Alternative Indexing’’ hanno l’obiettivo di creare una diversificazione del portafoglio di un investitore con classi di attività alternative. Ne sono un esempio gli ‘’Alternative ETFs’’ che consentono agli investitori di posizionarsi su valute o commodities, oppure utilizzare strategie short per sfruttare fasi di ribasso dei mercati.


Come abbiamo visto il mondo degli ETFs è piuttosto vario ed è rappresentato da strumenti finanziari ideali per realizzare delle strategie di asset allocation, con prodotti semplici, trasparenti e soprattutto liquidi. Gli ETFs Smart Beta possono essere considerati un’evoluzione degli ETFs Tradizionali con i quali attuare però strategie decorrelate rispetto agli indici di riferimento.


Se sei interessato ad approfondire il tema sugli ETFs Smart Beta lasciami un commento o scrivimi direttamente.
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